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NETTUNO
OTTO/'900

Persone, storie e tradizioni
a Nettuno nel 1800-1900

di AUGUSTO RONDONI

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32 - I "Marchiciani"


Calarono a Nettuno in ondate successive.
Primissimo fra tutti fu Pio Paolucci da Osimo (Macerata) nel 1895, ortolano, mancante d'una gamba, il cui arto artificiale se lo costruiva da solo con un tronchetto d'albero di fico, ed era tenuto a tracolla con una cinta. Giuseppe il figlio, sposò Maria Ciardi dalla quale ebbe; Mario, Pio, Sergio, Imperio detto "Cannone" e Maria.
Nei primi del '900, Nazareno e Laura Porfiri, commercianti, provenienti da Morrovalle, provincia di Macerata.
Francesco Lucci con Iole Splendori, trasferiti da Ancona nel 1909, in occasione della nuova tranvia per Anzio.
Sigfrido Martini da Fabriano si trasferì a Nettuno nel 1914 per condurre, insieme all'on. Costantini, la fattoria di "Casaletto Nuovo".
Venne con il padre, il sor Pietro, la moglie Assunta e la figlia Vera di Cerreto D'Esi (Ancona). Fiorello nacque successivamente a Nettuno, quando il padre costruì la villa sulle cave di macco.
I fratelli Domenicucci Antonio, Armando e Gennaro con il cugino Giovan Battista nel 1919. Tutti muratori di Cerreto D'Esi, che fecero poi venire i numerosi fratelli Procaccini, muratori anch'cssi, di Esanatoia di Macerata ed erano: Ercole, detto "Cagnara", Amerigo, Galliano, Colombo, Stamura, Tomassa, Raffaele, Nicolina, Oscar e Mosé.
Poi i fratelli Pacini, falegnami, provenienti da Esauatoia, ed erano: Oreste, Evaristo, Gaetano e Clito; essi chiamarono nel 1920 anche i fratelli Zamporini Emilio, Antonio detto "Shangay" e Sino detto "Singapore"; falegnami e lucidatori di mobili che provennero da Cerreto D'Esi.
Tutta gente di sicuro affidamento, che per la loro laboriosità, chi più chi meno, contribuirono tutti allo sviluppo edilizio di Nettuno.





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