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I CORSARI DI
TORRE ASTURA

di Antonio Pagliuca

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2 - Verso la Schiavitù


Erano trascorsi pochi minuti da quando i mietitori avevano ripreso straccamente la loro opera, quando, rizzandosi per preparare con un pugno di spighe il legaccio per il prossimo covone, un mietitore, Biagio Angelucci, guardando per casa verso il mare, vide la barca dei corsari turchi filare sulla calma distesa d'acqua. Lì per lì pensò ad una barca di pescatori, ma... tutti quei rematori e, soprattutto, la forte velocità dell'imbarcazione, gli misero, come suoi dirsi, la pulce nell'orecchio, tanto che, rivolgendosi a Berardo, gridò:

- Guarda un po' quella barca... Non ti sembra strana? Berardo guardò e...

- Madonna delle Grazie! Ma quelli sono pirati! - E, con quanto fiato potè, gridò: - Aiuto! Aiuto!... I pirati!

In un baleno tutte le schiene curve si drizzarono come spinte da molle d'acciaio, mentre i visi si rivolgevano al mare.
Lo sbalordimento li tenne per un attimo fermi e silenziosi, ma poi un tumulto di voci, di grida, di imprecazioni, di esortazioni, di accorate giaculatorie, uscì da tutte quelle gole arse dalla sete e dalla fatica.

Tre minuti dopo la spiaggia si riempiva di mietitori, di donne, di ragazzi ansiosi di vedere, di sapere.

Tutti erano accorsi con falci e falciuoli con cui ora trinciavano l'aria con la stessa rabbia con cui avrebbero reciso in quel momento, lingua, gola e gambe di quei dannati predoni.

Poi l'apprensione si sostituì all'ira.

Mancavano Teresa ed i due figlioletti di Giovanni Petrucci: Leonardo, di dieci anni circa, ed Assuntina, di quattro.
Teresa, purtroppo, non rispondeva all'accorato richiamo del marito che invece sperava di veder la moglie sbucar fuori dalle fratte o dal bosco. Alle grida del padre faceva eco il disperato pianto di Sebastiano, ragazzetto di nove anni, che invocava tra i singulti la mamma.

Giovanni Petrucci, le mani nei capelli, invocava i figlioletti chiedendo e richiedendo se qualcuno li avesse visti.

- Mezz'ora fa erano qui a giocare; poi li ho perduti di vista - ripeteva allo sventurato padre ed agli altri Alberto del Signore, anche lui bianco in viso e sconvolto come tutti gli altri - Cerchiamoli nel bosco; può darsi che se ne stiano rintanati fra i cespugli, per paura dei predatori -. Così dicendo corse al bosco, imitato dagli altri. La ricerca affannosa, disperata, durò fino al calare del sole, ma senza alcun esito.

Poi, prima di rientrare, trovarono il posto nel quale era stata tenuta nascosta la barca dei corsari. Presso quell'insenatura, sulla spiaggia, Giovanni e Berardo riconobbero le impronte delle scarpe dei loro cari.

Non ci furono più dubbi: i tre infelici erano stati rapiti dai seguaci della mezzaluna! Berardo e Giovanni caddero in ginocchio sulle impronte lasciate dai rapiti, si abbracciarono singhiozzando circondati dai loro muti, esterrefatti compaesani.

Sebastiano, frattanto, versava lacrime amarissime sulla testa del padre, mentre con tutte e due le mani gli accarezzava il viso ed i capelli.

Berardo sollevò il capo, fissò negli occhi il figlioletto, afferrò la manina che lo accarezzava dicendogli adagio, sconsolato:

- Non hai più la mamma!

Poi si alzò, imitato da Giovanni e, con sforzo supremo, disse:

- A casa!

I due poveretti camminavano ora fianco a fianco, silenziosi, fiassando il vuoto, seguiti da Sebastiano che aveva afferrato un lembo di camicia del padre per tenergli dietro.

La folla li seguì, li accompagnò ai rispettivi carri e poi tornò nei campi per raccogliere gli attrezzi e partire per Net-tuno.

Dalla fila dei carri che si snodavano lentamente lungo la via del ritorno non si alzava una voce, non un lamento: si udiva solo il cigolio delle ruote dei carri e dei barocci che rientravano.

Davanti alla chiesa di San Rocco, nella quale si venera la statua della Madonna delle Grazie, il carro di Berardo si fermò. Ne discesero Berardo e Sebastiano.

Afferrata la mano dei figlioletto, Berardo entrò in Chiesa e, fatto un frettoloso inchino al Santissimo, condusse il figlio davanti alla statua della Madonna. In piedi, fissando gli occhi negli occhi della Vergine, disse semplicemente:'

- Madonna delle Grazie. Tu non hai bisogno di parole per capire... Restituisci la mamma a questa creatura innocente.

Abbassò la testa e rimase un pochino immobile; poi padre e figlio, usciti dalla chiesa, risalirono sul carro e ripresero la via del paese.

Una folla silenziosa, in lagrime, andò loro incontro senza che nessuno osasse o sapesse dire una parola di conforto. Le sentinelle, poste a guardia del ponte levatoio, si tolsero deferenti il berretto al loro passaggio.

La notizia si era sparsa in paese, ma era stata nascosta all'infelice madre dei due bimbi rapiti, la quale quel giorno era restata in casa a preparare il grano per la mola. Accertasi della tragedia che aleggiava nell'aria e che si rispecchiava sul viso di chi, eccezionalmente, aveva accompagnato il marito a casa, la povera donna aveva presagito una disgrazia, ma non ne aveva intuito l'enormità.

- Dove sono i bambini? - chiese con occhi spiritati al marito.

- I bambini?... i bambini?

II poveruomo le gettò piangendo le braccia al collo, mentre altre donne cercavano di abbracciarla singhiozzando. La poveretta intuì... Lo svenimento la sottrasse alla conoscenza, ma non alla pazzia!

 

 



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