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NETTUNO SULL'ONDA
DEI RICORDI
di Alberto Sulpizi
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70 - IN NOME DELLA FEDE

 

All'interno del Santuario di Nostra Signora delle Grazie (in alto), la luminosa Cappella lato mare (in basso) accoglie le spoglie di S. Maria Gorelli, poi traslate nella Cripta. Questo corpo di fabbrica, opera dell'architetto Sardone, iniziato nel 1950 e concluso nel '57, misura metri 1338 di lunghezza, 10,63 di larghezza e 8,68 di altezza. Gli angeli adoranti di gusto barocco sono del prof. Morescalchi, l'urna in ottone argentato stile ' 700 di A. Brandizzi- * Ediz. Proprietà Padri Passionisti. Entrambe V. agosto 1962. (Cempanari- Amodei, op.cit)

 

 

 

Cartolina della canonizzazione di Maria Goretti da Corinaldo (An). Il Papa Pio XII°, la proclama beata il 27.04.1947, e santa il 24.06.1950 in Piazza San Pietro alla presenza del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e del Presidente del Consiglio A. De Gasperi. Dopo la canonizzazione, i resti della Santa sono definitivamente ricomposti in un' urna: piedi, mani e testa sono modellati in cera dallo scultore V. Volterrani. (Cempanari-Amodei, Nettuno e il suo santuario. Edizioni Scala Santa. PP. Passionisi. 1964 Roma.)

 

 

Casa del martirio di Maria Goretti in località Ferriere di Conca (B.go Montello - LT), ove il 5 luglio 1902 la fanciulla viene aggredita e gravemente ferita da A. Serenelli. Muore il giorno dopo a Nettuno, presso l'ospedale Fatebenefratelli, cristianamente perdonando il suo assassino.

 

Locandina originale del film dì Augusto Genina "Cielo sulla palude", ispirato alla vita di Maria Gorettì: l'opera appartiene al filone del neorealismo italiano, post-bellico, che si è imposto con capolavori come "Sciuscià", "Ladri di biciclette", eco.,. La produzione si avvale esclusivamente di elementi locali scelti con oculatezza, in una cornice di grande poesia: Ines Orsini, porta nella figura della Santa tutta la purezza e la mistica ingenuità della sua giovanissima età. La pellicola vince il premio della Presidenza del Consiglio dei ministri, per il miglior film italiano alla X" Mostra Internazionale del Cinema a Venezia, per la sentita rievocazione della vicenda umana di Manetta e dell'ambiente in cui vive. Inoltre, Genina riceve il Premio Internazionale per aver saputo trasformare in interpreti efficaci, contadini della campagna romana. (L'Almanacco Italiano Marzocco, 1950. 162)

 

 

L'osservatore Romano del 22 gennaio 1939.
Articolo sulla ricognizione canonica

 

 

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