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NETTUNO SULL'ONDA
DEI RICORDI
di Alberto Sulpizi
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59 - MILITARIA

 

Già nell'"Ottocento", lo Stato Ecclesiastico fa compiere le grandi manovre dell'esercito pontificio nella landa a levante di Nettuno, verso le Paludi Pontine deserte e desolate. Dopo l'Unità d'Italia ed il trasferimento della Capitale del Regno a Roma, il Ministero della Guerra costruisce caserme nel centro della Città Eterna, la circonda con corona di forti e colloca a Nettuno, raggiungibile facilmente per ferrovia, la "Scuola Centrale di Tiro" che, istituita da S.M. il Re Umberto 1° col regio decreto 24 giugno 1888, entra nella Storia Militare Nazionale dal 1° luglio successivo.
Ceduto dall'Università Agraria, il territorio sotto servitù, lungo quasi dieci chilometri e largo da uno a due, ha superficie circa 1.500 ettari, si estende da Cretarossa a Valmontorio ed è compreso fra il litorale tirreno a sud e la strada che unisce dette località, passando per Quadrivio Acciarella, a nord. Nel "Poligono", compiono addestramenti ed esercitazioni varie Armi dell'Esercito e, soprattutto, l'Artiglieria, Corpo colto comportando la balistica, accademiche cognizioni di chimica (propulsione dei proietti), fìsica (dinamica delle traiettorie) e matematica (calcoli relativi).
Ad inizio secolo, per l'importanza raggiunta, il balipedio viene visitato da S.M. il Re Vittorio Emanuele III° e, nel 1908 , il Municipio ne propone, senza esito, l'allacciamento alla stazione con un raccordo ferroviario. Dalla succitata "Scuola" scaturisce, nel 1915, una "Sezione Sperimentale", denominata "Direzione" dal 1921, e che, ulteriormente potenziata nel 1927, diviene "1° Centro Esperienze d'Artiglieria". Suo scopo sono controlli e collaudi di armi, mezzi e munizioni d'ogni tipo e calibro per verificare l'efficienza degli equipaggiamenti esistenti nonché i progressi nelle polveri piriche ed i miglioramenti nella metallurgia introdotti dall'industria nei programmi di produzione del moderno materiale. Negli "Anni Trenta", il "Centro", ammodernato nelle attrezzature, riceve una rete di ferrovie tipo "Decauville" per i trasporti interni verso Torre Astura, mentre, contiguo alla costiera, è costruito un campo d'aviazione, con pista in terra battuta, piccolo hangar e manica a vento, d'ausilio per le attività dell'artiglieria antiaerea.
Frattanto, (1934 - '35), quasi a confine con Anzio, sul pianoro dedicato a Santa Barbara (patrona delle "fiamme nere e oro") è edificata la Caserma Piave per ospitare la specialità ippotrainata che viene trasferita a Bracciano subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, durante la quale (1941) anche la contraerea aveva lasciato il nostro Comune per Sabaudia, dov'è tuttora.
Il 22 gennaio 1944, gli eventi bellici investono Nettùnia con l'arrivo degli alleati anglo-americani: gli statunitensi sbarcano ad oriente della cittadina ed occupano il "Poligono" dove, per mesi, ammassano ingenti truppe e depositano gran mole di materiali logistici traghettati con anfibi dalle navi ancorate in rada o trasportati con apparecchi che atterrano nell'aereoporto appositamente approntato.
Cessate le ostilità, la Caserma Piave passa dal Ministero della Difesa a quello degli Interni che, restauratala nel 1946 - '47, v'insedia dapprima la Scuola di Pubblica Sicurezza per Allievi Guardie, poi, dal 1° maggio 1969, quella per Sottufficiali e, infine, dal 28 maggio 1985, "Istituto d'Istruzione per Sovrintendenti, Ispettori ed Ispettrici della Polizia di Stato". Un cenno, ai centri "Arti Marziali" e "Cinofili", primi ed unici in Italia, che hanno laureato campioni di fama internazionale sia fra gli sportivi (come Romano Polverari) che fra..."gli amici dell'uomo" (come il pluridecorato cane-lupo Bero del m.llo Loreto Sulpizi).
Con la pace, riprende anche l'attività dell'Artiglieria; nel 1945, il piccolo poligono per armi leggere di Santa Severa è posto alle dipendenze di quello di Nettuno dove, dal 1953, opera pure una Sezione della Marina Militare (distaccata dalla base navale di La Spezia) i cui "pezzi" di grosso calibro e lunga gittata (fino a 30 Km) possono sparare sul mare in un'area ampia 260 Kmq che, interdetta alla pesca, funge da parco marino, consentendo il ripopolamento ittico locale.
Inquadrato dal 1979 come "Stabilimento Militare", quello nettunese, deputato al "Collaudo ed Esperienze per l'Armamento" è utilizzato pure dalle industrie private (anche dal campo civile) e dagli eserciti europei per le avanzate attrezzature disponibili e per la professionalità del personale dipendente: quivi, per esempio, si è qualificato il famoso carro armato "Leopard" in dotazione alla NATO.
A partire dal 1980, la polemica provocata dal progetto, inattuato, di prolungamento del "Poligono" verso il Circeo, in presunta pericolosa prossimità con la "Nucleare" di Borgo Sabotino, fa fecalizzare la fatiscenza della centrale termo-elettrica di cui è decisa la definitiva dismissione. In pari periodo, si addiviene altresì alla revisione dei rapporti fra l'Amministrazione Militare e quella Civica a vantaggio di quest'ultima cui vengono ceduti alcuni edifici urbani e relative pertinenze (Palazzo Presidio, Caserma Donati, ecc.) per pubblici riusi civili. Inoltre, la compagine cittadina è ammessa ad accedere agli arenili fino alla foce del fiume Astura; eden eccezionale per ecologia (aria pura, sabbia pulita e mare limpido), notevole per natura (bosco e macchia mediterranea) e attraente per archeologia (ruderi romani e torre medioevale di vigilanza).

Commento di Paolo Blasimme.


Ascari in gita, a Nettuno. Primi anni '10.

 

 

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