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IL BASEBALL, LA SUA

STORIA E NETTUNO

Maria Antonietta Marcucci
Luciana Della Fornace
Sante De Franceschi

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5 - Il Softball Femminile


Nel 1950, con l'inizio del primo Campionato nazionale di Serie A di baseball, si interrompeva, in campo maschile, ogni attività di softball; il gioco, però, aveva cominciato ad interessare un nutrito gruppo di ragazze. In molte parti della penisola, specialmente là dove operava una squadra di baseball, "nacquero" delle squadre di softball femminile; l'Inter e l'Ambrosiana di Milano, Le Tigers, la Juventus e le Dodgers di Torino, il Genova, il Napoli, nel 1952, cominciarono a disputare tra loro delle partite, in attesa che la Federazione organizzasse campionati provinciali o nazionali di categoria. Anche a Nettuno si formò una squadra di softball femminile, ma furono tante le difficoltà e di ogni genere, che non si riuscì a disputare nemmeno un incontro.

Il tentativo di dar vita ad un regolare campionato fallì e fino al 1969 non si parlò più di softball femminile.

In quell'anno il neo eletto presidente della F.I.B.S., Bruno Beneck, lo ripropose con tale determinazione che il gioco ricominciò su molti campi. Prendeva così il via il primo campionato che fu disputato da 15 squadre; vinse il titolo il CAR di Torino.

In autunno fu convocata perfino la "prima nazionale" che si incontrò con la rappresentativa "U.S.A.-Nato" e anche se la squadra italiana veniva battuta dalle americane, l'inizio senza dubbio, si poteva considerare abbastanza soddisfacente.

Nel 1970 le Società, salirono miracolosamente a 36 e fu ancora il CAR di Torino a vincere il titolo.

Il 28 giugno venne disputato un secondo incontro della nazionale femminile; quello contro l'Olanda (che gioca a softball ininterrottamente dal 1945). Pensare di vincere sarebbe stato pura follia, ma l'importante era aver cominciato ad incontrare squadre europee.

Alla fine di settembre la nazionale olandese venne in Italia e vinse ancora, ma la sconfitta della squadra italiana fu più accettabile, più decorosa: 2 a 3 nel primo incontro; 4 a 1 nel secondo incontro.

Nel 1971 il numero delle squadre salì a 58. Vinse il titolo la "San Saba" di Roma tallonata dal Bollate. I campionati si giocavano su tre Serie.

Nel 1972 (le squadre erano intanto salite a 79) vinse il campionato la squadra del Bollate.

In quell'anno, dal 19 al 25 giugno si disputò a Reggio Calabria il Torneo internazionale al quale parteciparono, oltre che l'Italia, le rappresentative del Canada, dell'Olanda, degli Stati Uniti, dello Zambia. L'Italia si classificò al 5° posto!

 

1972 - Reggio Calabria: "Torneo Intercontinentale". La Nazionale Italiana di Softball. In piedi da sinistra: l'allenatore ufficiale Borghino, Cariilo, Visentin, Clarke, Bombardieri, Martignago, Rarolo. In ginocchio: Soldi Maria, Fassina, il Presidente Beneck, Ceccarelli, Di Battista, Soldi Maddalena.

 

Nel 1973 con 104 squadre, si poteva dire che ormai si giocava a softball in tutte le regioni della penisola. Lo scudetto fu vinto ancora dalle bollatesi.

Dal 29 luglio al 1° agosto la nazionale italiana, in trasferta, si incontrò ancora una volta con quella olandese. Delle cinque partite disputate, solo l'ultima fu vinta dalle italiane per 8 a 3.

Il 1974 per le azzurre fu l'anno del primo "Mondiale": a Stratford negli Stati Uniti, su otto nazioni partecipanti, l'Italia si classificò al 7° posto.

In campo nazionale il titolo fu vinto dalla squadra romana San Saba che conquistò lo scudetto anche nel 1975.

In quell'anno le azzurre, ancora una volta, disputarono con l'Olanda un torneo a sei partite, che furono, purtroppo, sei sconfitte!
Il 1975 fu l'anno di nascita della Federazione Europea di Softball.

Nel 1976 le squadre erano intanto salite a 124; il titolo per la serie nazionale fu vinto ancora dalla squadra di Bollate, la "Zafferano Leprotto", ma l'anno dopo, nel 1977, le venne tolto dall'eterna antagonista, la "Lloyd San-Saba" di Roma.

Nel 1978, al campionato Mondiale di San Salvador, l'Italia si classificò al 9° posto. In campo nazionale lo scudetto fu appuntato sulle casacche delle bollatesi.

In quell'anno Bruno Beneck fu eletto presidente della Federazione Europea di Softball, che affiliava oltre che l'Italia e l'Olanda (che si possono considerare le "nazioni guida" del softball femminile) il Belgio, la Francia, la Spagna, anche la Cecoslovacchia, la Svezia, l'Inghilterra e qualche anno dopo la Jugoslavia e la Polonia.

Nel 1979 fu organizzato il primo Campionato Europeo al quale presero parte l'Olanda, il Belgio, la Spagna, l'Inghilterra, la Svezia, e l'Italia che si classificò al 2° posto: un piazzamento davvero prestigioso.

La "Kerodex" di Bollate si aggiudicava, per la quinta volta, il titolo nazionale 1979.

Si arriva così al 1980! Dieci anni sono trascorsi dal 1° Campionato Italiano di softball femminile indetto dalla F.I.B.S.. Il numero delle società, che disputano ora campionati di Serie Nazionale, "A", "B" e "C", continua vertiginosamente a salire tanto che si arriva a 200 con oltre 10.000 tesserate.

Alla fine di maggio la nazionale italiana va in Cina e dei sei incontri disputati contro le ragazze della Repubblica Popolare, l'Italia ne vince soltanto uno per 2 a 0. La trasferta delle azzurre rimane comunque un fatto sportivo di grandissima importanza e di notevole interesse. L'esperienza fatta dalle italiane è senza dubbio enorme; le cinesi, che hanno raggiunto un alto livello tecnico, giocano in realtà a softball dal 1930 (nella zona di Shangai), anche se l'inizio della vera e propria attività agonistica risale al 1946.

Dopo la Cina è la volta della settimana di Haarlem dove le italiane incontrano due squadre americane (Ohio e Oklahoma), quella olandese e quella canadese, ma nonostante l'enorme impegno, non riescono ad aggiudicarsi nemmeno un incontro, così come accadrà nelle sei partite (sei stupende partite ottimamente giocate dalle due squadre!) disputate in Italia dal 10 al 22 ottobre contro la Cina, ospite di riguardo. Ma facendo tesoro di queste importanti esperienze, la nostra nazionale femminile sta facendo finalmente quel salto di qualità che le permetterà di allinearsi tra le grandi squadre di softball europee e mondiali. Il costante e continuo miglioramento infatti, le ha permesso di classificarsi al secondo posto nel campionato europeo 1981, dietro soltanto alla tradizionale, irriducibile avversaria: l'Olanda.

Intanto per la sesta volta la Kerodex di Bollate vince il titolo nazionale conducendo un campionato da autentica protagonista.

Il 1982 inizia sotto ottimi auspici: al Congresso dell'E.S.F. (European Softball Federation), all'unanimità il presidente uscente Bruno Beneck viene riconfermato alla presidenza. È un successo che premia un volta ancora l'Italia nella sua posizione di "nazione guida". Entrano a far parte della Federazione Europea la Svizzera, la Danimarca e la Finlandia.

Il 18 aprile, preceduto da due interessanti tornei (il Torneo di Trento e il Torneo dell'Amicizia di Parma) ai quali partecipano rappresentative di altre nazioni europee, prende il via il campionato femminile di softball 1982 così articolato:

 

SERIE NAZIONALE - Girone Unico
(8 squadre: KERODEX - LAZIO - SAN SABA ROMA - NEW HOUSE PARMA - FORTITUDO BOLOGNA - IGLESIAS - BLUE GIRL BOLLATE - I.E.F. FORLÌ).

SERIE Al - Girone A e B (14 squadre)
SERIE A2 - Sei Gironi
SERIE B
SERIE C

Intanto sono state create due nuove categorie: la juniores (per le ragazze nate dal 1964 al 1967) e le Cadette (per le ragazze nate dal 1968 al 1971).

Vince il titolo di "Campione d'Italia 1982" la Lazio, forte quest'anno della ex lanciatrice riminese Donatella Cena, una delle giocatrici più prestigiose, "protagonista di tante memorabili imprese".

La "Coppa dei Campioni" viene disputata a Finale Ligure dal 28 settembre al 4 ottobre e vi partecipano la Terrasvogel di Santpoort (Amsterdam) vincitrice della coppa campioni 1981, la Kerodex (Italia), la Bloemendall (Olanda), la General Motors (Belgio), la Pirates di Madrid (Spagna), la Woody's (Francia). Si aggiudica l'ambito titolo la squadra Olandese del Bloemendall che, insieme alle altre squadre, ha dato vita all'interessante torneo, giocando un ottimo softball, che fa ben sperare per il futuro di questo sport in Europa.





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