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NETTUNO

di DON VINCENZO CERRI

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LE ORIGINI

NETTUNO AFFONDA LE SUE ORIGINI NELL'ANTICA CITTA' DI ANTIUM DI CUI E' L'EREDE

 

A circa 60 chilometri da Roma, a sud di Ostia, "stava sul mare, a piccola distanza da esso, in luogo facile a difendersi" (1), una delle più grandi e potenti città degli antichi popoli Volsci: il suo nome era ANTIUM.

I critici moderni ci sanno dire ben poco intorno alle origini dei Volsci e sono incerti anche nel fissare l'epoca del loro insediamento nell'Agro Pontino, dove fondarono circa 30 città, senza contare i castelli, i borghi ed altri piccoli centri (2).

È assai probabile che essi abbiano occupato questa regione tra il IX e l'VIII secolo a.C. (3).

Moltissimi resti archeologici rinvenuti in varie località del Lazio, tra cui Velletri, Terracina, Circeo, Fondi ed Anzio (4) dimostrano che le popolazioni volsche subirono fortemente l'influenza della civiltà etrusca, dalla quale appresero l'arte della scultura in cui divennero abilissimi. Plinio (5) afferma che la maggior parte delle statue innalzate a Roma per pubblico decreto, fu opera di artisti volsci ed etruschi. Perfino i nomi di alcune città hanno schietto sapore etrusco: VEL-athri (Volterra) etrusca e VEL-itrae (Velletri) volsca; TAR-chna (Tarquinia) etrusca e TAR-rakina (Terraci-na) volsca; VOL-ini {Bolsena e Orvieto) etrusca e VOLS-ki (Volsci) popolazioni pontine (6).

Lo stesso nome "Antium" sembra avere origine etrusca. Infatti nel vocabolario di C. Egger (7), sotto il nome di Antonio, si legge: "Tagliavini ritiene che il nome Antonio derivi dall'etrusco, come Antenium, Antilium, ANTIUM, Antullam".
Ogni città volsca formava una repubblica sotto il governo di un magistrato chiamato "Meddix-Tuticus". In caso di guerra tutte costituivano un fronte unico e si federavano tra loro, eleggendosi a guida quella che appariva la più forte.

 

NOTE
(1) A. Nibby, romano (1792-1839) Analisi storico-topografico-antiquaria della carta dei dintorni di Roma, Tom.l.

(2) Al tempo dei Volsci la palude pontina o non esisteva o, come affermano alcuni, era forse circoscritta ad una piccola zona presso Terracina. I resti delle grandiose costruzioni idrauliche rinvenuti sul fiume Amasene e nell'Agro Pontino mostrano la geniale perizia del popolo volsco nel condurre le acque ed impedire la formazione della palude, rendendo fertilissimo un terreno che per la sua naturale configurazione è atto a raccogliere acque stagnanti.

(3) Catone (Apud Servium, X, 5) dice che nel secolo VIII il territorio dei Volsci e dei Rutuli era già dominato dagli Etruschi.

(4) Nel 1938, a nord della città, fu scoperta una necropoli del secolo IV-III a.C. di fattura e rito di sepoltura schiettamente etruschi.

(5) Plinio (celebre scrittore di cose naturali; nacque a Como nel 23 d.C. e morì vittima dell'eruzione del Vesuvio nel 79), Natur. Hist. I.

(6) Cfr. D. Di Legge, Privernum Metropolis Volscorum, 1972.

(7)C. Egger, Lexicon nominum virorum et mulierum, Libreria Vaticana, 1957.

 

 

 

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