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UN SECOLO DI STORIA
OSPITALIERA A NETTUNO
(1864 - 1969)

a cura di
VINCENZO MONTI

LE EDIZIONI DEL GONFALONE 2003

 

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04 - FRA GIOVAN BATTISTA ORSENIGO

 


Fra G. B. Orsenigo

Giovan Battista Orsenigo fu il vero fondatore e non a caso la struttura venne chiamata subito "Ospedale Orsenigo". Nato a Pusiano (Como) il 24 gennaio 1837, ebbe altri sei fratelli e fu battezzato con il nome di Innocente.
Dagli scritti di padre Russotto e del Huetter si comprende quanta fama ebbe tale personaggio negli ambienti romani di fine Ottocento. Tuttavia dato il grande numero di notizie tramandate è difficile distinguere con certezza tra episodi reali e leggendari. A 26 anni entrò nell'Ordine e fu destinato all'Ospedale S.Giovanni di Dio di Firenze. Si racconta che nel suo corredo personale oltre i 38 libri portò dodici ferri da denti il che fa intuire che studiava e si interessava di odontoiatria. Dopo tre anni si trasferì a Roma presso l'Ospedale S.Giovanni Calibita all'Isola Tiberina dove allestì un vero gabinetto dentistico che era situato a destra dell'ingresso esterno della chiesa dell'ospedale. Era molto abile nell'estrazione dei denti, si dice che per la sua forza straordinaria riusciva ad estrarre i denti con le dita senza che i pazienti neanche se ne accorgessero. Le sue prestazioni erano sempre gratuite ma in un piatto all'uscita si potevano lasciare libere offerte. Si racconta anche di una soluzione da lui inventata e di cui non si conobbero mai i costituenti che serviva per prevenire le carie e le gengiviti. Molte personalità si rivolsero al frate per interventi odontoiatrici tra questi: il ministro Quintino Sella, il poeta Giosuè Carducci, Menotti-Garibaldi, la principessa di Svezia, lo scultore Giulio Monteverde, artisti e personaggi allora celebri e forse lo stesso papa Pio IX. Si vantava di aver tolto circa duemilionisettecentoquarantaquattro denti (finito nel Guinness dei primati) che mostrava in tre grosse casse ognuna del peso di 40 Kg. (vi figuravano denti anche strani e mostruosi come li definisce il Russotto) mancava solo quello che tolse a Leone XIII poiché il Papa lo rivolle indietro.
Con le offerte lasciate dai suoi pazienti e con lasciti di benefattori fu possibile realizzare l'Ospedale a Nettuno che il frate volle dedicare alla Madonna del Buon Consiglio alla quale fu sempre molto devoto, ma la gente di Nettuno che sapeva che la costruzione veniva affrontata con le offerte raccolte dal famoso dentista prese popolarmente a designarlo come "Ospedale Orsenigo" denominazione che sopravvive ancor oggi. Un'annotazione sinora inedita viene da un manoscritto spagnolo in cui si evidenzia che le autorità Sabaude in modo vessatorio imposero a fra Orsenigo di pagare le imposte sulle offerte lasciate dai pazienti come se fossero compensi professionali.
Da un altro documento inedito dell'Archivio Generalizio dell'Ordine si esalta l'iniziativa personale del frate nella costruzione dell'Ospedale tale che gli fu assicurata la concessione della cittadinanza nettunense a lui ed ai suoi eredi.
Morì piamente a Nettuno il 15 luglio 1904 all'età di 67 anni dopo aver impiegato tutte le sue energie e le sue sostanze a vantaggio dei sofferenti. Venne sepolto nel cimitero dei frati in cui tuttora si trova, presso la tomba dei Padri Passionisti. I consigli Comunali di Nettuno ed Anzio, le autorità civili e militari gli resero il tributo della loro stima e gratitudine accompagnandone in forma solenne il feretro al cimitero.
Molti scrittori e cronisti riportano erroneamente la data di morte dell'Orsenigo fissandola al giorno 14 luglio, festa di un altro eroe della carità ed assistenza ospedaliera San Camillo de Lellis, scrivendo "lasciava il mondo la preziosa anima del P. Orsenigo dell'Ordine di S. Giovanni di Dio".






OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
"100 LIBRI PER NETTUNO" Edizioni del Gonfalone 2003
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