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CIAK, SI GIRA!
Anzio, Nettuno e dintorni...

a cura di:
VINCENZO MONTI
ALBERTO SULPIZI

Progetto grafico e impaginazione
ALESSANDRO TOFANI


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INDICE -
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05 - PLATEA IN PIEDI
NETTUNO-ANZIO SET CINEMATOGRAFICO
DAL 1900 AI NOSTRI GIORNI
Gli anni sessanta e settanta

Nel 1960, al Paradiso sul mare ad Anzio, girano di notte, Totò, Anna Magnani e Ben Gazzarra, Risate di gioia di Mario Monicelli.
Tratto da due racconti di Moravia, Risate di gioia e Ladri in chiesa, è sceneggiato dal regista con Age, Scarpelli e Suso D’Amico; film amarognolo, poco fortunato e sostanzialmente sottovalutato. I due protagonisti, Totò e la Magnani vecchi compagni d’avanspettacolo sono insuperabili nel numero di Geppina. Recitano in questo film tanti concittadini, ricordiamo: Beniamino Colantuono, Alceste Regolanti e Leandro Maiozzi portodanzesi, nonché il nettunese Vic De Franceschi. Sempre nella città neroniana, Mario Camerini filma Crimen, genere giallo/comico con Sordi, Gassman, Silvana Mangano, Manfredi, Franca Valeri, Blier, coproduzione italofrancese del 1960. Giallo ben congeniato con momenti di irresistibile comicità: la storia di cinque italiani a Montecarlo accusati di essere gli assassini di una vecchia e facoltosa signora del Principato. Il film avrà due remake: Io non vedo, tu non parli, lui non sente sempre ad opera di Camerini ed un altro del 1992, americano, dal titolo Sette criminali ed un bassotto. Nel film si trova una espressione entrata poi nel lessico comune usata da Sordi mentre è a Montecarlo sospettato con altri Italiani di un omicidio che non hanno commesso: Non ci facciamo riconoscere!

All’interno del Forte Sangallo nel 1961, viene ripresa una semplice commediola, Jessica che si avvale della recitazione di Maurice Chevalier, Angie Dickinson, Gabriele Ferzetti e Sylva Koscina. Per il resto il film è nella quasi totalità girato a Forza d’Agrò in Sicilia; le decine di comparse del paese per l’occasione ricevono un compenso di circa cinquecento lire. E’ la storia di un paesino siciliano che vive di agricoltura la cui monotonia è sconvolta dall’arrivo di una giovane e bella levatrice Jessica, Angie Dickinson, che alla fine sposerà il barone Edmondo Ramo.

Ancora Torre Astura fa da sfondo al kolossal Cleopatra, 1963, con Elisabeth Taylor e Richard Burton, film ricordato per gli scandali romani che l’accompagnano e per gli alti costi che decretano la fine dello Studio System Hollywoodiano. Con loro, ma anche con i fratelli De Laurentis, la dolce vita sbarca ad Anzio, si mangia in veranda al Garda, al Gambero o al Caprera e proprio in quest’ultimo vanno Liz e Richard: il locale sarà costretto a metter delle tende per riservare un po’ di privacy ai due attori, visti i tanti fans che vogliono curiosamente sbirciare attraverso i vetri. Al “catering” dei numerosi attori e comparse durante le riprese del film a Torre Astura, provvedeva giornalmente il ristorante “I Cacciatori” della famiglia Faraone. Nel film Cleopatra è presente una scena musicale con moltissimi elementi, alcuni dei quali forniti dalla banda musicale di Nettuno, come racconta il nettunese Pigliucci presente nel film come comparsa.

Precedente a Cleopatra, 1961, è Romolo e Remo girato ad Anzio. Film di Corbucci con Steve Reeves e Gordon Scott, impianto e ritmo da film western ed inevitabile megaduello fra un ex Tarzan ed un ex mister universo. Fra gli altri attori segnaliamo: Virna Lisi, Ornella Vanoni, Massimo Girotti. Attori non protagonisti: Mimmo e Giovanni Cianfriglia con Giuliano Dell’Ovo tutti di Anzio. Tra gli sceneggiatori: Sergio Leoni, Duccio Tessari ed Ennio de Concini.

Del 1965 è Il colonnello von Ryan, film spettacolare tratto da un romanzo di David Westheimer. E’ la storia di un colonnello americano finito nell’agosto del 1943 in un campo di concentramento italiano da cui riuscirà a fuggire. Regia di Mark Robson, cast di gran livello con Frank Sinatra, Trevor Howard, Raffaella Carrà, Sergio Fantoni e Adolfo Celi. La scena iniziale è girata sul porto di Anzio.

Nel 1966, a Torre Astura, Ettore Scola riprende L’Arcidiavolo con Vittorio Gassman, Claudine Auger e Mickey Rooney. Belfagor, inviato sulla terra per mettere discordia fra la Firenze dei Medici ed il Papato, finirà per innamorarsi e divenire mortale. Splendida la cavalcata dell’arcidiavolo sul ponte che conduce alla Torre di Astura. Nello stesso anno alcuni frammenti dello sceneggiato televisivo Il Conte di Montecristo con Andrea Giordana nella parte di Edmond Dantès, Giuliana Lojodice in quella di Mercedes Mondego, uno straordinario Sergio Tofano alias abate Faria, Fosco Giacchetti nel ruolo di Bertuccio per la regia di Edmo Fenoglio, sono girati sui nostri lidi. Lo sceneggiato non poteva esser ambientato che sul nostro litorale dato che lo stesso Dumas era rimasto affascinato dal territorio e dal costume della donna di Nettuno (Il Conte di Montecristo vol. I pag. 431, Oscar Mondadori, 2007).

Ennio Silvestri riferisce inoltre, che sul litorale di Anzio e Nettuno tra gli anni venti e trenta vengono girati numerosi film. In particolare una delle prime edizione del Conte di Montecristo o quella francese del 1929, regia di Henri Fescourt, o più probabilmente l'edizione inglese del 1934 di Rowland V. Lee che per le scene interne utilizzerà il forte Sangallo che nel film diventerà il castello d'If. La vita serale si svolge per tutti negli stabilimenti balneari di Anzio, soprattutto quelli ubicati nella riviera di ponente ove, nel capannone di Chiapperi - Criscuolo spesso si mettono in scena rappresentazioni di opere liriche.

Nel 1967 Vic De Franceschi, memoria storica del paese, ci segnala le riprese e la sua partecipazione a Sette winchester per un massacro, regia di Enzo Girolami Castellari, spaghetti western con Mario Donen, Rick Boyd ed Alfred Aysonoa, girato alla solfatara.

Del 1968 è un film dedicato ad Anzio, ma non girato nella città del faro: Lo sbarco di Anzio di Duilio Coletti ed Edward Dmytryk con Robert Mitchum, Peter Falk, Giancarlo Giannini. Racconta i due giorni dello sbarco americano ad Anzio, 21-22 gennaio 1944, dietro le linee tedesche, visti attraverso gli occhi di un corrispondente di guerra presso il comando alleato a Napoli.

Girato nella città del faro, nel 1969, è il film drammatico I girasoli, regia di Vittorio De Sica con Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Presentato dall’assessorato al turismo e dalla Pro loco Porto d’Anzio nel corso della seconda rassegna cinematografica Anzio nel cinema (agosto 2008), racconta le vicende di una italiana che va in Russia alla ricerca del marito disperso in guerra e, trovatolo in Ucraina dove s’è formato una nuova famiglia, riparte disperata. La sceneggiatura è di Cesare Zavattini, Tonino Guerra e Giorni Mdivani, la fotografia di Giuseppe Rotunno e la colonna sonora di Henry Mancini.

Del 1970 è il thriller, Cinque bambole per la luna d'agosto, regia di Mario Bava con Edwige Fenech, Howard Ross e Justine Gall. E' un film cult del genere psichedelico molto apprezzato in particolare in Germania e Francia. Bella fotografia curata dallo stesso regista, bellissima l'ambientazione: Anzio e Sardinia. Straordinariamente sexy la Fenech quando si scatena in una danza afro sui tavoli con un aderentissimo e scollato vestito in paillets.
Nello stesso anno, Torre Astura ospita le riprese della commedia di Mario Monicelli, Brancaleone alle Crociate soggetto e sceneggiatura dello stesso regista con Age e Scarpelli. Gassman interpreta Brancaleone da Norcia, Adolfo Celi, Re Boemondo. Nel cast: Stefania Sandrelli, Beba Loncar, Gigi Proietti, Lino Toffolo e Paolo Villaggio. Le scene nelle quali il protagonista incontra e dialoga con la morte sono ispirati al film di Bergman: Il settimo sigillo. Secondo alcune interpretazioni, mai confermate dal regista, le scene sarebbero una evidente parodia del film del regista svedese.

Negli anni settanta, vale la pena di ricordare Vogliamo i Colonnelli, del 1973, regia di Mario Monicelli, con Ugo Tognazzi nella parte dell’onorevole missino Giuseppe Tritoni. Dopo il tentato golpe Borghese, l’Italia delle trame nere torna di attualità e Monicelli, che firma la sceneggiatura con Age e Scarpelli, realizza un film sul tema, come vuole fare fin dagli anni sessanta, ambientando alcune scene a Cretarossa, al Grattacielo ed in località casa la banca.

Nel 1972 Luigi Comencini gira una indimenticabile versione delle Avventure di Pinocchio con Andrea Balestri, Nino Manfredi, Gina Lollobrigida, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia. La rilettura del romanzo di Collodi ambienta il suo finale a Torre Astura. Pinocchio e Geppetto sono fuggiti dalla balena e, in groppa ad un tonno, raggiungono una spiaggia e corrono via verso una torre lontana…siamo a Nettuno sulla spiaggia di Torre Astura, qui Pinocchio promette al suo babbo di diventare un bravo ragazzo e corre verso … quella casa (Torre Astura) dove “babbino forse ci danno da mangiare”.

Nel 1973 Alberto Sordi dirige se stesso, Monica Vitti, John Philip Law, Wanda Osiris, Carlo Dapporto, Alvaro Vitali, in Polvere di Stelle. Mimmo Adami e Dea Dani sono coniugi e compagni d’arte senza talento. Dopo una serie di tragicomiche peripezie nella stagione 1943-1944 arrivano a Bari al Petruzzelli dove avranno un inatteso ed effimero successo. Il Paradiso sul mare si presta al meglio come sfondo per un film comunque nostalgico, languido, prolisso con poche occasioni di vera comicità.

Nel 1975 a Torre Astura vengono girate alcune scene del film Salvo D’Acquisto di Romolo Guerrieri, con Massimo Ranieri, Lina Polito, Isa Danieli e Massimo Serato.
Siamo nel Lazio, nel settembre 1943 ed il giovane vicebrigadiere D’Acquisto si adopera per dar man forte agli abitanti di Torre in Pietra. E’ innamorato della maestrina Martina e tenta di placare la rabbia del barbiere antifascista del paese Rubino (Enrico Maria Salerno), quando una bomba partigiana uccide due camicie brune l’eroico militare s’immola al posto dei venti condannati a morte. Spontaneo e decoroso dramma che racconta una delle poche pagine della nostra recente storia di cui andar fieri.

Nel 1976, nel filone poliziesco all’italiana in voga in quegli anni, con molta azione, un po’ di sesso ed un atteggiamento forse ambiguo verso violenza ed istituzioni, Giuseppe Rosati dirige il Commissario Murri, Maurizio Merli ed una deliziosa Silvia Dionisio in Paura in città. La scena della rapina è filmata in piazza Mazzini, altre scene sono sul lungomare di Rio Martino. Dalle immagini del film si evince, grazie alla presenza dell’illuminazione per la festa della Madonna delle Grazie, che le riprese avvengono a Nettuno durante il mese di maggio. Il giovane Merli scopre la sua passione per la recitazione facendo alcune apparizioni nei film mitologici degli anni cinquanta e sessanta che si girano a Lavinio dove in seguito andrà ad abitare. Il suo matrimonio segretissimo con Rita di Santo viene celebrato di notte ad Anzio.

Dello stesso anno è il film di Dino Risi, Telefoni bianchi, che già nel titolo e nel manifesto dalle forme boccasileggianti indica il genere di commedia satirica nella quale si muovono Gassman, Agostina Belli, Tognazzi, Maurizio Arena, Cochi e Renato. Sceneggiatura dello stesso regista con Ruggero Maccari e Bernardino Zapponi; musiche di Trovajoli, il film girato ad Anzio riceve il David di Donatello con la Belli migliore attrice.

Sempre nel 1976, Nettuno ospita le riprese di Una vita perduta, film di guerra diretto da Aldo Florio ed il Deserto dei Tartari di Valerio Zurlini con Vittorio Gassman, Giuliano Gemma, Philippe Noiret... e tantissimi nettunesi.

Del 1977 è il film bandiera del femminismo (tratto da “Donne in guerra” di Dacia Maraini) Io sono mia di Sofia Scandurra, con Stefania Sandrelli, Maria Schneider e Michele Placido, girato con una troupe di oltre cento persone al Borgo. Nettuno diviene nel film un’isola del Meridione dove la dolce e remissiva maestrina romana in vacanza, Stefania Sandrelli, abbraccia le tematiche femministe.

Dello stesso anno, con alcune scene ambientate alla stazione di Anzio è il film Nenè, di Salvatore Samperi, con Leonora Fani, Ugo Tognazzi, Paola Senatore, tratto dall’omonimo romanzo di Cesare Lanza. Racconta i primi turbamenti adolescenziali sullo sfondo delle elezioni del 1948 e della sconfitta del Fronte Popolare e si avvale delle musiche di Francesco Guccini.

Alcune altre semplici segnalazioni: Amarcord del 1974, i sogni, le speranze del bel paese italiano vent’anni dopo i Vitelloni di Federico Fellini girato tutto a Cinecittà ma con un richiamo al Paradisino. Il grande regista viene ricevuto il trenta marzo 1973 dal comune di Anzio nei saloni del Paradiso sul mare. Il film sarà premio Oscar come migliore film straniero nel 1974: il Paradiso sul mare diventerà il Grand Hotel di Rimini, prototipo dell’albergo di lusso, dello sfarzo e dell’erotismo, mentre il mare Tirreno diventerà l’Adriatico. Da un sito internet dedicato ad Anzio sembrerebbero duemilacinquecento i film ivi girati nella storia del cinema, specialmente quelli di ambientazione monegasca in cui il Paradiso sul mare diviene il casinò di Montecarlo o ambientati a Tor Caldara come il Diabolik con Philip Law e Marisa Mell.

Nel 1976 sempre ad Anzio, con sullo sfondo il porto ed il vecchio binario, si gira il primo episodio della serie di film di Bruno Corbucci con Thomas Milian, in arte ispettore Nico Giraldi (er monnezza), con Lilli Carati e Giuseppe Pambieri. L’attrice Orchidea De Santis ci segnala via e-mail che anche il film Ettore lo fusto, uscito in seguito con il titolo Il drittone del 1971, regia di Enzo Girolami, è stato girato per alcuni interni presso villa Borghese a Nettuno e per alcuni esterni a Torre Astura. Interpreti oltre la De Santis, Vittorio Caprioli, Vittorio de Sica, Rosanna Schiaffino, Philippe Leroy, Giancarlo Giannini, commedia che ripropone in chiave farsesca la guerra di Troia. Chiudiamo gli anni settanta con il film di Sergio Corbucci, La mazzetta del 1978 con Nino Manfredi, Paolo Stoppa, Ugo Tognazzi e Marisa Merlini. E’ la storia di un piccolo avvocato, Sasà Jovine incaricato di ritrovare la figlia di un ricco imprenditore fuggita di casa con documenti compromettenti. Alcuni interni sono girati ad Anzio (Splash Down).

Sul finire degli anni settanta, Franco Claudio, per tutti i nettunesi semplicemente Benzina, mi segnala di aver partecipato ad un film con Gian Maria Volontè, una coproduzione italospagnola con alcune scene ambientate nella macchia di Foglino ed inoltre di aver interpretato se stesso (ovvero un benzinaio) in un fotoromanzo girato dalla cantante Rosanna Fratello.

 

 

Fotobusta del film Risate di Gioia con Totò,
Anna Magnani e Ben Gazzarra girato ad Anzio di notte
presso il Paradiso sul Mare.

 

 

 

 

 

 

 


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ALBERTO SULPIZI

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