100libripernettuno.it




Illustri Nettunesi
A. Ongaro, G. Brovelli Soffredini, F.Felici

a cura di
A. Sulpizi, P. Cappellari, V. Monti

 

HOME - OPERE

6) Antonio Ongaro e il suo tempo



Rara cartolina commemorativa per le Feste Trecentenarie
di A. Ongaro, in Nettuno, agosto 1907. Disegnata da G.Brovelli Soffredini.
è stampata dall'Officina fotoincisione O.S.Michele.
La cartolina è spedita da Nettuno a Roma il 5 agosto 1907.

 

Secondo la tradizione e gli studi di Giuseppe Brovelli Soffredini, Antonio Ongaro nasce a Nettuno nel 1560.(17)
Studia giurisprudenza a Padova e si dedica contemporaneamente allo studio della poesia. Si trasferisce a Roma, dove frequenta la famiglia Colonna (Marcantonio Colonna, eroe di Lepanto). Giunge così a Nettuno. al seguito probabilmente di Fabrizio Colonna, figlio di Marcantonio, come scrittore di corte. Contemporaneo, forse conoscente del Tasso, affascinato dalle sue opere, compone ad imitazione dell'Aminta fra il 1578 ed il 1581 l'Alceo. La favola pescatoria si recita per la prima volta nella sala dell'antico palazzo baronale di Nettuno, alla presenza della corte dei Colonna.
Morto improvvisamente Fabrizio Colonna, Antonio Ongaro torna dapprima a Roma, poi si trasferisce a Valentano al seguito di Mario Farnese, presso il quale presta servizio, si sposa con una valentanese, da cui ha tre figli.
Muore presso i duchi di Latera, ramo Farnese, alla giovane età di 33 anni, nel 1593 ed è sepolto all'interno della Chiesa di San Giovanni Evangelista, dove si suppone sia tuttora. Sulla pietra tombale, per suo volere viene inciso:
GIOVANE D'ANNI MA VECCHIO PER FAMA.
La lapide era posta sul pavimento in corrispondenza del luogo ove è sepolto Antonio Ongaro. La Cappella del Sacro Cuore è restaurata negli anni '30. In particolar modo viene costruito un muretto con inginocchiatoio in marmo su cui i fedeli, secondo il rito preconciliare, si inginocchiavano per ricevere il Corpo di Cristo. La lastra di marmo, copriva parte dell'antica lapide che viene di conseguenza spostata in altro luogo. Negli anni '70, purtroppo, la lapide di nuovo rimossa, "scompare" tra i materiali di scarto della Chiesa. Oggi sono in corso delle ricerche per il suo ritrovamento.

 


Una cartolina di Valentano con la Chiesa di San Giovanni
Evangelista, dove è sepolto Ongaro

Un quadro raffigurante
Marcantonio Colonna

Foto della Cappella del Sacro Cuore, all'interno della Chiesa di San Giovanni Evangelista a Valentano;
tre particolari della Cappella stessa ed il pavimento sotto il quale è sepolto Ongaro

Fotografie di via Antonio Ongaro e del Palazzo Farnese a Valentano. Una cartolina, anni '50 del tipo "gruss aus" con cinque vedutine. Valentano, si trova all'estremità sud-orientale della Conca di Làtera.
Dopo essere stato distrutto da un incendio nel 1260, risorge e viene munito di mura da Martino V. quindi entra a far parte dei territori dei Farnese. Distrutta Castro nel 1649, diviene il capoluogo del Ducato, per passare quindi alla Chiesa.

Al tempo di Ongaro è Pontefice Gregorio XIII, il quale, in occasione dell'anno santo 1575. ordina la riforma del costume nettunese, censurato senza
che ne fosse apprezzato in pieno il valore artistico. Il popolo nettunese prende parte a questa solennità e le donne vi si recano vestite nel caratteristico costume antico. Scarlatto molto vivo, abito senza maniche, lungo all'incirca al ginocchio, stretto ai fianchi, aperto sul petto, le donne calzano stivaletti alla moresca, ed il capo è coperto da un drappo variopinto, a guisa di turbante. Avvenenti i modelli, bellissime le donne nella loro carnagione colorita, per le vesti succinte, attirano l'attenzione di romani e forestieri.
Le belle nettunesi, recalcitranti, ricusano gli ordini papali, in tal modo che la Camera Apostolica è costretta ad apprestare a sue spese, i nuovi abiti, obbligando le nettunesi ad indossarli.(18)

 


Cartolina commemorativa di papa Gregorio XIII,
edita da L. Ferroni in Roma, primi '900. Gregorio XIII, riforma il calendario, viene eletto al soglio Pontificio nel 1572, regna per tredici anni. In quel periodo a Nettuno è canonico della Chiesa don Pomponio de Toreritiis.

 


Nettuno, via Ongaro
(foto donazione A. Rondoni)

 



 

NOTE

17 - Per altri sarebbe Veneto, nato a Venezia o forse a Padova

18 - G. B. Soffredini, Neptunia, Roma 1923. in fondo l00Libri per Nettuno, inv. n. 047


 



OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
"100 LIBRI PER NETTUNO" Edizione del Gonfalone 2004
AUTORIZZAZIONE PER LA PUBBLICAZIONE
CONCESSA DAL COMUNE DI NETTUNO

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta e trasmessa in qualsiasi forma
o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta
dei proprietari dei diritti.