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Ferdinand Gregorovius
sul litorale del Lazio

a cura di
Benedetto La Padula


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da: Diari Romani


Il principe ereditario Umberto mi ha ricevuto il 21 gennaio all'una di pomeriggio...

Approfittai dell'occasione per raccomandare al principe ereditario la conservazione della Torre Astura, ponendo questo monumento degli Svevi sotto la sua protezione. Il fisco aveva infatti messo questa torre in vendita, come anche il castello della Magliana sul Tevere e il celebre castello Estense a Ferrara. Se oggi il pio Enea approdasse di nuovo nel Lazio, il Demanium lo farebbe catturare senza tante storie per venderlo al maggior offerente inglese. Il fisco cerca di fare soldi con qualunque cosa; e dal suo punto di vista questo è anche comprensibile; infatti la penuria di denaro è grande, i monumenti pubblici sono numerosissimi e non rappresentano solo un capitale morto, ma richiedono anche somme considerevoli per la loro manutenzione. Il principe ereditario mi promise di parlarne il giorno stesso con Finale, ministro dell'agricoltura. Fu così che mi congedai da lui.

Intanto pensai che fosse opportuno raccomandare la Torre Astura direttamente al primo ministro Minghetti, cosa che feci con uno scritto. Poco dopo vidi Minghetti; mi assicurò di aver dato immediatamente l'ordine di non vendere la torre. Mariano ha scritto a questo proposito un articolo nel <Diritto>; la <Riforma> ha pubblicato un ottimo articolo intitolato <Non de pane solo vivit homo>, in cui l'autore fa un lungo predicozzo al fisco, elencando tutti i sacrilegi che il Governo aveva commesso ed ancora commetteva quotidianamente verso i monumenti storici. Anche in Germania questo voler salvare Astura ha fatto impressione; la <Allgemeine Zeitung> ha ripubblicato il mio poema <La Torre Astura>, che avevo scritto nel 1855 ed in cui avevo profetizzato la riconciliazione fra l'Italia e la Germania attraverso la libertà comune. E solo quindici anni dopo questa profezia si è avverata. Rosa, l'intendente degli scavi, si era irritato per la mia iniziativa e mi ha detto una sera nel Quirinale di aver già preso lui stesso disposizioni per conservare Astura; mi ha fatto capire che la torre era stata, malgrado tutto, acquistata dal principe Borghese, trovandosi fra i suoi possedimenti, ma che questi aveva dovuto firmare certi articoli secondo i quali si impegnava di non vendere Astura all'insaputa del Governo, di non distruggerla e di non farvi scavi. Alla fine di gennaio, in occasione di un ballo al Quirinale, sono stato presentato alla gentile principessa ereditaria Margherita.



OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
"100 LIBRI PER NETTUNO" Edizioni del Gonfalone 2005
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