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NETTUNO

di DON VINCENZO CERRI

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"LE FERROVIE A NETTUNO UN SECOLO"
di Paolo Blasimme - Zarone

 

Il 23 marzo 1884, a quasi quarant'anni dai primi progetti, con l'inaugurazione della linea secondaria da Albano, Nettuno è unita alla rete ferroviaria nazionale, attraverso il nodo di Cecchina, sulla Roma-Napoli - via Velletri-Cassino. La strada ferrata subentra all'ordinaria (le "Consolari" degli antichi romani) e la trazione meccanica (il treno a vapore) a quella animale (la diligenza, di pontificia memoria), I collegamenti con i Castelli e la Capitale, ormai sicuri e solleciti, consentono al nostro paese di uscire dal secolare isolamento socio-economico, dovuto alla collocazione geografica, tra coste e contrade desolate, defilata dalle direttrici dei traffici terrestri.
I predetti progressi, permettono alla borghesia romana di raggiungere comodamente la riviera nettunese per goderne, durante i soleggiati soggiorni estivi, il clima temperato e l'aria balsamica (jodio dal mare e ossigeno dalle pinete). Ne consegue l'insediamento di graziosi villini che, dal Forte Sangallo, di fronte al quale sorge la stazione, si snodano verso ponente, lungo tutto l'arco del golfo, parallelamente al percorso ferroviario.
A servizio dello sviluppo urbano, in data 27 agosto 1910 entrano in attività in tramways elettrici, sostituiti - 17 giugno 1939 - con una filovia le cui attrezzature rimangono distrutte durante lo Sbarco anglo-americano del 22 gennaio 1944.
Il crescente afflusso di gitanti e bagnanti, connesso col maggior benessere della popolazione capitolina, rende necessario ridurre il tragitto verso il Tirreno: col 16 luglio 1920, i convogli fruiscono della più breve e veloce "direttissima" per Napoli - via Formia - fino a Campo Leone, donde, con una diramazione, raggiungono Carroceto (poi, Aprilia) per proseguire sul consueto itinerario.
Frattanto, Nettuno è divenuta una ridente cittadina la cui espansione edilizia presuppone di trasferire la sede ferroviaria su diverso tracciato che, collocato esternamente ed a quota inferiore all'abitato (per evitare passaggi a livello) si attesti ad un nuovo scalo.
I lavori per la variante iniziano addì 21 giugno 1925; con la terra proveniente dalla perforazione della galleria, che sottopassa Villa Borghese, e dallo scavo della trincea, che taglia la periferia, viene colmato un vasto acquitrino (noto come "Palude di Nettuno") sito alla foce del fiume Loricina, forze nell'ex-area del volsco Porto Cenone: ai trasporti provvedono delle "Decauville" dette, rispettivamente, "Ferrovia del Cantiere" e "Ferrovia della Bonifica".
Dal 18 giugno 1934 è aperto all'esercizio l'attuale, ampio capolinea (ubicato presso il Municipio), i cui impianti sono predisposti, con lungimiranza, nella duplice prospettiva del proseguimento verso Littoria (poi, Latina) e dell'incremento demografico di Nettuno, destinata ad ameno quartiere-satellite della Città Eterna, secondo l'assetto urbanistico-territoriale previsto per la provincia.
Dopo il 18 ottobre 1935, grazie alla elettrificazione e con l'impiego di automotrici (tipo "Littorina") il viaggio di 60 chilometri fra l'Urbe e Fa "Cittadina del Tridente" si compie in appena 45 minuti
Completa il panorama del periodo fra i due Conflitti Mondiali, la "Ferrovia del Poligono, una "Decauville" operante nell'ambito del Centro Esperienze Artiglieria per il movimento di militari, materiali e munizioni.
Nel secondo dopoguerra, il ruolo della rotaia si ridimensiona, ma, esauritosi "miracolo economico" e "mito dell'auto", i pendolari (al presente, circa 6.000 al giorno fra operai, impiegati e studenti) sono tornati a preferire, per i propri spostamenti da e per l'area romana, il mezzo su ferro, ritornato più vantaggioso - dopo i recenti, anche se relativi ammodernamenti - rispetto a quello su gomma, sia pubblico che privato.
Nel biennio 1984/'85, ricorrono, oltre al Centenario dell'antica strada ferrata, anche il cinquantesimo della nuova ferrovia e dell'elettrificazione, nonché i settantacinque anni della tramvia, infrastrutture davvero determinanti al progresso locale. Pertanto, la Civica Amministrazione ha deciso di celebrare solennemente tali eventi: il 15 dicembre 1984, è stato effettuato un treno rievocativo - con locomotiva a vapore e rotabili d'epoca - che i nettunesi hanno atteso ed accolto con affetto; in prosieguo, sarà inaugurato il "Monumento al Ferroviere" - simboleggiato da una romantica vaporiera - da collocare nei nuovi giardini di stazione.
Per concludere, alcune anticipazioni su programmi e prospettive:


- l'istituzione di relazioni Roma-Ponza e viceversa: elettromotrici in coincidenza con aliscafi presso il nostro ultimando porto turistico;

- la metropolitana a cielo aperto: raddoppio fino a Campoleone con prosecuzione mediante nuova arteria fino a Ciampino e, quindi, a Casilina col quadruplicamento;

- infine, la "terza Roma-Napoli, via Nettuno", riservata a convogli locali e merci: proposta di linea litoranea alternativa, ma opportunamente interconnessa alle due esistenti.

Paolo Blasimme - Zarone
Nettuno, S. Pasqua 1985

 

 

 

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